martedì 11 dicembre 2012

ALCHIMIE

Questa è una storia di strane alchimie.
La prima: l'Ago Magico che capita in un weekend in cui TopoFede è con il padre, ma è anche vero che probabilmente sarei andata anche con lui visto che adora vedere cose strane e particolari ed è abituato alle mie ferie creative.
La seconda: sono andata per un motivo diverso ma ho avuto la grande occasione di conoscere Cristiana Bellomi di Dragonfly. Avevo sentito parlare molto bene di lei, da Woolcrossing a Torino ero anche riuscita a trovare la sua Corallina con cui avevo fatto collo e cuffia per il Topo. Ma vedere e poter toccare i suoi filati dal vivo mi ha dato una grande emozione.
Il suo stand era bellissimo, pieno di colori vivi, il mio sguardo fu subito attratto da una cosa pelosa tendente all'arancione, forse perchè se mai un giorno avrò un gatto dovrà essere proprio così!
Fatto sta che mentre la paziente Cristiana rispondeva a tutte le mie domande curiose, io presi in mano questa matassina pelosa e l'adottai.
Strano per quanto mi riguarda: non vado pazza per la mohair e gli arancioni non sono proprio il mio colore.
Ma gli innamoramenti a prima vista sono così, ti succede e non sai spiegare il perchè.
Le chiesi subito se ne aveva 2 simili (uguali nella tintura naturale è praticamente impossibile) ma Cristiana scosse la testa con aria sconsolata - forse perchè aveva intercettato l'affetto che già provavo per quel filato - e mi disse di no.
E così dovetti abbandonare subito l'idea del coprispalle che mi era passata per il cervello appena toccata la matassa, ma lei era mia ormai e in un qualche modo me la dovevo portare a casa, per farci cosa ci avrei pensato poi.
Ora, la Mohair di Dragonfly non è come tante altre mohair: oltre ad essere pelosetta ha anche una bella anima forte che la rende comunque un filato di una certa consistenza e si presta ad essere lavorata con un motivo regolare al limite del lace.
Mi rivolgo ad una persona che adoro professionalmente e con la quale mi ritrovo in termini di gusti (nel senso che mi piace tutto quello che disegna...): la mitica EMMA.
Decido di non farle la domanda aperta "cosa ci posso fare di tuo con questa?" ma di proporle tre scialli dei suoi che mi va di fare, anche se nessuno di quelli è apertamente chiamato per questo tipo di filato.
Naturalmente nella mia testa c'è una sorta di classifica tra i tre modelli che le propongo e alchimia vuole (la terza) che quello che lei mi consiglia sia di fatto quello che convinceva meno me sulla carta.
Ma dato che mi fido ciecamente della sue competenze e dei suoi gusti, non batto ciglio: Emma ha detto Novella e Novella sarà!
Inizio la mia avventura la mattina dopo Priscilla, quando la casa è piena di femmine oltre al Topo e c'è solo voglia di rilassarsi, vado avanti così velocemente che non posso fare a meno di smettere.
Dopo il primo giorno sono già convinta che la combinazione patter-filato-colore sia perfetta: la maglia legaccio esalta il filato e lo rende morbido e consistente allo stesso tempo, una nuvola color mattone.
Impossibile smettere, finisco lo scialle a tempo (per me) record.
Purtroppo io esco di casa la mattina che c'è buio e torno la sera quando è già buio per cui fotografare decentemente la creatura è difficile.
Ma il caso vuole (e siamo all'alchimia numero quattro) che sono in partenza per Madrid, vado a trovare amici cari e così la porto con me: partiamo, io, il Topo e la creatura color mattone.
E sapete una cosa? Nonostante sia dicembre e in Italia sembra si stia abbattendo la bufera, a Madrid il sabato c'è un sole meraviglioso. E c'è un piccolo giardino verde che sembra perfetto per fare da sfondo.
E c'è finalmente un'amica a fotografarmi.
Così io sono libera di esprimere tutta la mia gioia senza fare facce strane :)
E per finire - ad una storia così serve per forza il lieto fine - Emma ha deciso di "featurare" la foto per il suo progetto su ravelry. Non saprei come tradurlo, ma sta di fatto che ora questa foto compare tra le foto ufficiali del pattern e io ne sono onorata.

Questa è la bella storia di Nuvola di Mattone.