lunedì 19 maggio 2014

PICCOLI EROI, GRANDI ESEMPI

Tra le tante facce che ho, ce n'è una che mi caratterizza abbastanza: mi piace il calcio e tifo Inter.
Tifo Inter da interista, soffrendo spesso, esultando poco e sempre con una certa signorilità, chiudendomi nel mutismo più assoluto di fronte a certi pareggi incomprensibili e ripassando almeno una volta a settimana a memoria la formazione del Triplete (in quanto ultima significativa)... e qui mi fermo, ma se vi è mai capitato di leggere i libri "interisti" di Beppe Severgnini, sappiate che mi ci riconosco per un buon 90%.
Questo per me e per l'Inter è stato un anno di transizione, per me perchè quest'anno il Topolo ha "battezzato" lo stadio diventando ufficialmente calciofilo, per l'Inter perchè ieri si è chiusa un'era, chiamarlo ciclo è riduttivo.
Io questi ultimi 8 anni me li ricordo bene, dal derby dell'11 dicembre 2005 vinto 3-2: avevo la pancia di 5 mesi e dalla (mia) agitazione Fede aveva fatto i salti tutta la notte!
Non mi interessa parlare di calciopoli, non voglio sapere chi ha ragione o chi ha torto.
Voglio solo ricordare.
Ricordare che dopo anni passati a soffrire indicibilmente, a perdere ad un soffio o a pareggiare per 6 o 7 partite di fila, finalmente si ricominciò ad avere qualche soddisfazione.
Ricordo partite viste allattando, urla soffocate per il gol fatto perchè di là il bimbo dorme, sfilate in centro a fine campionato con passeggino.
Si perchè questo ciclo per me è stato segnato dai primi 8 anni di vita di mio figlio.
La sua prima maglia fu quella di Figo, la seconda quella di Zanetti.
Aveva il ciuccio dell'Inter, la palla dell'Inter, la bicicletta dell'Inter.
Aveva il poster di Eto'o in camera a grandezza naturale (ha avuto anche quello di Ibra per un po', ma lasciamo stare che' era ancora piccolo e se n'è dimenticato).
E sono contento di averlo portato allo stadio proprio quest'anno, proprio alla fine di questo ciclo perchè il ricordo gli rimarrà.
Gli rimarrà il ricordo dei giocatori che gli ho raccontato io, di quelli che mi hanno conquistato.
E non perchè fossero i più forti o tecnicamente i migliori, ma perchè sono stati i più generosi.
JulioCesarLucioSamuelMaiconChivuZanettiCambiassoSneijderPandevEto'oMilito, la formazione di quella notte a mo' di rosario per non dimenticare, per non dimenticare la gioia del Capitano che alzava la Coppa, per non dimenticare le lacrime di Materazzi e di Mou nel tunnel.
Per non dimenticare che quella stessa notte alle 4 del mattino avrei voluto svegliare il Frugolo per portarlo allo stadio a festeggiare perchè una cosa così da interista chissà quanto dovrà aspettare per vederla ancora...
Perchè noi interisti siamo così, esultiamo rimanendo con i piedi per terra.
E ieri tutto questo è finito, è finito per me con le lacrime di Cambiasso sotto la curva ospiti del Bentegodi: questo presidente gli ha negato anche il saluto di San Siro comunicandogli che non gli avrebbe rinnovato il contratto durante la settimana e non la settimana prima quando avrebbe potuto condividere la festa del suo grande amico Zanetti.
Thohir, così non si fa: sappi che all'Inter conta più l'orgoglio di squadra delle vincite. Fa molto calcio antico, ma a noi interisti piace così.

E così questo sarà l'anno in cui all'Inter è finito il ciclo, ma io ho avuto la possibilità di far vedere a Fede dal vivo Samuel, Cambiasso, Milito e Zanetti: 4 calciatori che si identificavano nella maglia che portavano, che potevano perderle tutte ma non il derby, che correvano sputando polmoni per poi calciare la cosa più brutta che avessi mai visto ma solo perchè non ne avevano più.
Di loro non si è mai parlato sui giornali di "chiacchiere", mai uno scandalo, mai una macchia, mai una parola fuori posto. Forse qualche fallo un po' più cattivo, ma in fin dei conti il calcio è uno sport "maschio" come ci insegnava il buon Hodgson.
Non twittano nemmeno.
Però io non li dimenticherò mai proprio perchè "non" sono stati: in questo calcio fatto solo di soldi e di compravendita di gambe, loro sono stati una squadra e i tifosi a far squadra con loro.

Io voglio credere nel new deal neroazzurro, voglio sperare che torni qualcuno a farci sognare, ma la domanda che si fanno tutti gli interisti oggi è "chi sarà il capitano il prossimo anno?", chi avrà la forza di reggere il peso di cotanto spogliatoio pieno di echi e fantasmi?
In attesa della risposta mi salvo dal sito dell'Inter le foto ufficiali di domenica e voglio chiudere così.
(foto dal sito www.inter.it)