Don't know why there's no sun up in the sky...
Me l'avevano promesso, avevano detto che oggi sarebbe tornato di nuovo il bel tempo.
Psicologicamente non sono pronta ad avere di nuovo freddo, non capisco le persone che si sono lamentate del caldo di agosto quando io stavo solo bene ed ora già si lamentano del freddo che è arrivato di botto.
E in questo malumore dovuto in parte alla pioggia, in parte all'holydays blues e in (maggior) parte ai cambiamenti che arriveranno nelle prossime settimane e che non riuscirò a gestire come vorrei, io smetto di dormire la notte e divento compulsiva.
E - causa energia elettrostatica causata dal temporalone di ieri sera - la sottoscritta, gatta di nome e di fatto, ha dovuto fare qualcosa per far passare il tempo e scaricarsi.
Un po' ho lavorato su questo.
Questa è la mia versione del "Porridge" di Valentina Cosciani in arte Tibisay (trovate il suo blog qui).
Non la conosco di persona, ma è grazie al suo blog che qualche mese fa riuscii a sperimentare la tintura con i colori alimentari che diede carattere unico e allegro alla lana della pecora cornigliese.
In seguito a questo primo contatto, qualche mese fa vidi una sua richiesta di testare un pattern originale dedicato a forme generose. Io SONO una forma generosa e quindi mi offrii.
Purtroppo, il difetto principale della LqA è quello di fare i conti senza l'oste sulla scia dell'entusiasmo e così non sono fino ad oggi stata in grado di finire il lavoro.
O meglio, lo avevo portato parecchio avanti a luglio, ma con ferri troppo grossi per il filato che ho scelto (e che viene raccomandato) e quindi non mi dava la soddisfazione che merita un capo così elegante. Morale: riaggomitolato a fine luglio e rimontato su ferri più sottili. Ora il lavoro mi piace molto di più, ma non ho obiettivamente il tempo di portarlo avanti con la concentrazione necessaria anche se mi sono impegnata con me stessa per fare almeno 4-6 ferri ogni giorno!
Due parole sul filato: basandomi sulle indicazioni del pattern ho potuto utilizzare un filato molto prezioso che avevo comprato a Berlino lo scorso febbraio e che aspettava di essere valorizzato alla giusta maniera.
Si tratta della ITO Kinu: un filato di seta organica dai colori molto vivi che si presenta quasi grezza al tatto e ha un profumo delizioso...
Ma non è stato sufficiente.
Dopo un po' l'inquietudine si è fatta strada nella mia testa, nonostante normalmente il ticchettio dei ferri mi dia sensazioni completamente diverse e orientate alla meditazione.
O forse il percorso meditativo di ieri sera era proprio così... "stormy".
Mollati i ferri del porridge cercavo soddisfazione altrove.
Mi sono buttata su un nuovo progetto, il KAL di settembre del gruppo di Ravelry "KAL from Italy".
Dato che abbiamo tutte tantissimi pattern di Emma Fassio in coda, abbiamo deciso di farne un po' nei prossimi mesi. Abbiamo votato e il primo della lista è "Emozioni", una giacchina molto elegante da utilizzare nella mezza stagione.
Visto il modello e considerato che avevo in casa 10 gomitoli di Grignasco Champagne color glicine comprata direttamente dal produttore, ho deciso che lo realizzerò per la mia mamma e probabilmente glielo darò come regalo di Natale.
Ergo, anche se settembre è già iniziato, non avevo nessuna fretta di metterlo sui ferri (e volevo dare priorità al porridge) ma la Champagne è irresistibile, soffice e lucida, ti chiama da lontano e non puoi fare a meno di risponderle.
E così, fatto il campione, ho fatto il cast on di questo e quei 2 o 3... 5 ferri.
Poteva essere abbastanza così, ma l'animo non si placava.
Continuare con Emozioni era inutile perchè non era comunque quello che andavo cercando.
Perchè nella testa c'è fermento e i pensieri vanno convogliati in maniera produttiva, prima che mi venga voglia di pulire la cucina come faccio normalmente nelle notti di veglia.
Passaggio in studio, affondo le mani nei cestoni delle mie lane cercando conforto.
Non so se sia stato il caso o l'istinto, ma le mani riportano in superficie un mega gomitolone di Kauni ricevuto lo scorso anno durante uno swap di gomitoli. La Kauni non è la mia lana preferita: è ruvida e secca e quando la lavori devi stare attenta alle sue irregolarità, ha un odore selvatico che normalmente mi disturba.
Ma evidentemente ieri sera mi chiamava.
Il colore è molto bello: un verde-azzurro che mi ricorda qualcuno. Un qualcuno a cui potrebbe andare bene un regalo di Natale un po' diverso dal solito, fashion dal gusto romantico e un po' retrò.
L'immagine nella mia testa è molto chiara, se solo fossi capace di disegnare mi metterei immediatamente a fare bozzetti. Ma io e le estremità artificiali che servono per rendere in immagine ciò che è pensiero non siamo mai state affini e così mi metto a fare quello che so fare: cast on!
Sono andata oltre il cast on e ho preso appunti (in inglese perchè la maglia in italiano ancora mi è ostica).
Proviamo questo, no non mi piace, proviamo quest'altro...
L'idea sta prendendo forma. Non la mostrerò fino a dopo Natale.
A meno che dopo aver finito questa versione, non mi venga voglia di farne un'altra in grigio-azzurro per me.
Conclusione: finalmente ero soddisfatta.
Piccolo particolare: erano le 4 del mattino :(
come ti capisco!!!
RispondiEliminaCosa fai ancora qua??? AL LAVORO!!!
RispondiEliminaEhehehhehe... dai che scherzo!