giovedì 31 luglio 2014

A ZONZO CON GLI OCCHI DEI BAMBINI

[Per il rotto della cuffia il post di luglio...]

Noi siamo già andati in vacanza!
In questa strana estate siamo stati così fortunati da beccare l'unica settimana con il sole, la prima di due trascorse, come da qualche anno, a Torre del Lago.
Bello il mare? Ne ho visti di più belli, ma ci sono talmente tanti altri motivi che ci spingono a tornare lì ogni anno che alla fine il mare è l'ultimo della lista.

Dicevo, la prima settimana ce la siamo goduta in spiaggia: caldo non eccessivo, sole presente ma non aggressivo (io sono persino arrivata a FP6 al quarto giorno), mare mosso con i cavalloni che ci si divertiva con niente... si stava proprio bene.
La prima settimana.
Poi il lunedì della seconda ha cominciato a rannuvolarsi.
E a fare freddo.
E a piovere.
Dopo anni che tenevo nel cassetto il piano B per esorcizzare il maltempo e i malanni che potessero tenerci lontano dalla spiaggia, quest'anno mi è toccato rispolverarlo.
In fin dei conti siamo in Versilia: Pisa, Lucca, Collodi, Altopascio, Vinci, con il treno volendo si arriva anche a Firenze! Da dove cominciamo?
Mi affido ai consulenti locali e decido: domani si va a Lucca.
Non vi dirò quanto è bella Lucca: vale la pena andare fin lì per apprezzarla secondo i propri gusti.

Io per esempio l'ho gustata in modo particolare.

Partiamo con calma, verso le 11 che non abbiamo fretta (e poi piove, lasciamo dormire la creatura), ci bardiamo con i nostri k-way, niente ombrello che mi da' fastidio, pronti, via.
Al nostro arrivo facciamo colazione (è quasi mezzogiorno, ma siamo in vacanzaaaaaaa), poi passiamo le mura ed entriamo in città.
Prima cosa: a naso - seguendo il profumo della buona musica - arrivo alla piazza del Lucca Summer Festival.
Momento di estasi, quasi da Sindrome di Stendhal, sento tutti i grandi che hanno suonato in quella piazza... e che io non ho visto, compreso il futuro concerto di Stevie Wonder che quando ho cominciato a pensare al come erano già finiti i biglietti. Anche il Topolo percepisce la grandezza del momento: il palco è davvero grande e così vicino. Stare lì per un concerto dev'essere da brivido. Vabbè, tirem innanz.
Riesco ad arrivare a via Fillungo, la via dello shopping lucchese, Topolo da' segni di insofferenza.
Lo invito a guardare il cielo che per un attimo è diventato blu e gli mostro l'imponenza delle torri sfidandolo a salire in cima alla più alta. "Dai mamma, tu soffri di vertigini".
Continuiamo a camminare guardando piccoli angoli curiosi.
"Mamma sono stanco"
"Riempiti gli occhi di bellezza e ti passa la stanchezza"
Mi guarda con un'espressione posata, poi decide che questa cosa gli piace e andiamo avanti. Però capisco che non si sente coinvolto, colpa mia: non sono abbastanza preparata per raccontargli storie ed è troppo piccolo ancora per apprezzare l'architettura di per sè.
Ma in via Fillungo ci sono due sorprese per noi.
La prima si chiama Museo della Tortura. L'età di TopoFede è quella in cui lo splatter attira, solo a vedere l'insegna gli si illuminano gli occhi. Ahimè è chiuso per l'ora di pranzo, riapre dopo. Faccino deluso, mamma supportiva: "Dai, intanto andiamo a mangiare e poi torniamo".
"Io non ho fame."
"Io si, quindi ci sediamo da qualche parte a far mangiare la mamma".
Torniamo sui nostri passi in via Fillungo e con la coda dell'occhio vedo in una vetrina una guida di Lucca per bambini. Mi scatta il clic, ma prima voglio capire se è una cosa seria. Entriamo, lui si tuffa sullo scaffale dei libri per ragazzi, io anche ma diretta al libro. Lo sfoglio: è la storia di un nonno che porta a spasso i nipoti per Lucca. Lo prendo.
Usciamo mentre lui sta ancora protestando per non avergli preso niente che gli piacesse. Gli dico "Fidati" e lo trascino. In una piazzetta carina e silenziosa troviamo un bar per un panino. Mentre aspettiamo, io prendo in mano il libro, lui sfoglia la Gazzetta per leggere dei Mondiali (ma lo sai che hai solo 8 anni???), tenta di aggiornarmi su Messi&Co. ma nota che sono concentrata e mi chiede "posso leggerlo?"
"Certo, l'ho preso per te"
"Parla di Lucca"
"Si e di un nonno che porta in giro i suoi nipoti per raccontargli le cose della città."
Non passano più di 5 minuti e l'ho già perso. Ha l'aria concentrata, riposa il corpo e accende il cervello: fa sempre così.
Quando arrivano i panini è già conquistato. "Mamma, poi ti dico io dove andare"
Ho fatto gol.
E così le ore successive passano davvero in un lampo. Al punto che mentre torniamo alla macchina mi dice "Torniamo domani e ci portiamo anche Sofia (l'amichetta lasciata a casa)?".
Lucca l'ha conquistato, è diventata grazie a quel libro una città con una storia che lui può vivere da dentro. Non smette di parlare, non si separa dal libro. Legge e rilegge delle cose che abbiamo visto.
Io sono davvero felice: ha costruito la sua emozione e la ricorderà anche da grande.

Mi spiazza la sera dicendomi "Quando andiamo a Firenze?". Gli rispondo che vorrei avere più tempo per visitare Firenze e poi dovremmo andare anche a Venezia. E nell'intimo mi viene l'angoscia della preparazione spirituale del viaggio: come posso fare a renderlo interessante come Lucca?

Al mio ritorno a Milano scopro che esistono delle guide turistiche dedicate ai bambini, anche una di Milano per adulti ma che si sviluppa come se fosse un romanzo giallo e tu fossi il detective e mi vengono tante idee e tanti desideri. Un po' ne parlo con lui, un po' me lo tengo segreto per sorprenderlo.
Certo è che con lui sto scoprendo un nuovo modo di fare la turista e mettersi nei suoi panni fa diventare tutto molto più coinvolgente e divertente.
E sì, si possono imparare tante cose anche in modo non noioso!

Ah, oltre al Topolo conquistato, io mi sono portata a casa altri due risultati personali:
- "Hai visto che aveva ragione la mamma quando facevi i capricci per il libro e ti ho chiesto di fidarti?". Sorride sornione: "Alla fine hai sempre ragione tu". Sacrosanto. In quanto madre e in quanto donna: prima lo capisci, meglio sarà per te.
- Rivolto all'amichetta che si lamentava di dover camminare troppo "La mia mamma dice 'Riempiti gli occhi di bellezza e ti passa la stanchezza' ed è vero". Amen!

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