Un nuovo membro della famiglia è arrivato a casa nostra lo scorso 24 novembre.
Per dirla alla Snoopy: "era una notte buia e tempestosa".
TopoFede mi raggiunse in ufficio con la Tata e partimmo insieme alla volta di Segrate, dove Bianca ci aspettava insieme ai suoi fratellini (Smilzetta, Grigio e Occhiali), la sua mamma Stella, due adorabili Piccoli umani e due Umani grandi che si sono presi cura di loro dalla nascita (dei Piccoli Umani e dei gattini).
Era una bella famiglia felice, sia io che TopoFede ci sentivamo in colpa a privarla di tanto affetto e compagnia. Con l'aggravante che era la prima della cucciolata che partiva.
Avevamo avuto modo di trascorrere con lei e la sua bella famiglia qualche ora una decina di giorni prima per vedere se eravamo compatibili, se ci si annusava con reciproco interesse, se piacevamo a chi si prendeva cura di lei.
TopoFede racconta "è il primo animale piccolo che ho preso in braccio".
In effetti... anche se più che prenderla in braccio di sua iniziativa, se l'è trovata tra le braccia come un padre alla prima esperienza, incerto e spaventato (e credo si ricorderà di questa cosa fino a quando non stringerà il suo primo pargolo tra le braccia).
Io invece da gattara di vecchia data - anche se da tempo non mi ritrovavo con un cucciolo tutto mio - facevo carezze senza paura, abbracciavo e sbaciucchiavo, seduta per terra in questo tripudio di piccoli esseri miagolanti, senza dimenticare le carezze dovute alla Regina della casa, mamma Stella.
Fu estremamente difficile tornare a casa solo noi due quel giorno, ma Bianca era ancora troppo piccola per seguirci. Così, similarmente a tante altre esperienze adottive, ci ritrovammo noi soli a preparare il nido, senza sapere ancora se sarebbe stata lei o uno dei suoi fratellini.
Poi la conferma: eravamo noi i prescelti per lei (e non viceversa!) così dopo pochi giorni la facemmo entrare nella nostra casa con un misto di paura e di gioia, noi che ne parlavamo ormai da qualche anno ma ancora non eravamo riusciti nell'intento. Ora eravamo finalmente in tre!
Bianca è una gatta di razza, anzi di 2 razze: 25% persiana e 75% norvegese delle foreste.
Dalla mamma ha ereditato sicuramente l'educazione e l'attitudine alla coccola, oltre alla bellezza che la contraddistingue.
Si chiama Bianca ma in realtà è bianca e grigia, questo perchè nei suoi fratellini si notava molto di più la preponderanza del pelo scuro di papà Marietto.
Ama dormire sul divano, curiosare ovunque, annusare chiunque, giocare con la carta e il gomitolo, fare gli agguati dietro l'angolo, pasticciare con l'acqua, nutrirsi con le crocchette e il patè di riso e pollo.
Coccolona, quando è il momento giusto accetta carezze da ogni ospite, anche se mostra le sue preferenze quando si tratta di dormire (io e le mie morbide rotondità) e giocare (TopoFede e la sua energia).
Da quattro settimane ormai la nostra casa è un tripudio di fusa e miauuuuuu e ne siamo estremamente felici.
I primi risultati tangibili: io dormo di più, Fede guarda molto meno la televisione.
Forse è esagerato parlare di lei come la terza della famiglia, ma la verità è che è un essere vivente con le proprie esigenze e il proprio carattere. Non ha le stesse nostre capacità di logica e pensiero, ma io sono convinta che sappia amare e ricambiare l'amore che le viene dato. Cat-mode naturalmente. Che significa anche pulire noi quando lo fa con sè stessa, come faceva la sua mamma con lei o lei con i fratellini.
E poi ci fa tanto ridere. Anche quando dovrei sgridarla.
E non ha nemmeno smontato l'albero di Natale (anche se ci prova sempre e comunque).
Quindi benvenuta tra noi Bianca! E permettimi questo piccolo vezzo di attribuirti il mio cognome, visto che con TopoFede non ho potuto farlo.
#biancagatti (instagram)
Nessun commento:
Posta un commento