sabato 28 dicembre 2013

IL NATALE DELLA MAMMA SINGLE

Sarà che sono arrivata al 22 dicembre stremata, sarà che in casa - per scelte fatte assolutamente da me - si vive accampati dal 26 novembre... sarà quel che sarà, ma l'idea di tornare dai miei genitori per due settimane e dormire, mangiare e andare a spasso (oltre a fare i compiti) mi attira come una vacanza alle Maldive!
E quindi si parte.
Aspetta... la mamma-single che parte per Natale ha due scogli da superare: primo, caricare la macchina da sola; secondo, fare in modo che il figlio 7enne non veda i regali visto che anche per quest'anno l'idea di Babbo Natale è ancora accettata.
Certo quando era piccolo era più facile: era una sorta di percorso ad ostacoli con catena di montaggio in cui a me spettavano tutte le fasi ma lui era più gestibile. Percorso porta-ascensore: Fede se ne stava tranquillo in casa già tutto imbacuccato e quindi impossibilitato a correre fuori di casa. Poi tutti insieme in ascensore con i pacchi miracolosamente incastrati sul fondo: in fin dei conti allora occupavamo poco spazio e ce n'era abbastanza per tutto il resto. Scarica le paccottiglie dall'ascensore, lascia lì tutto incustodito che tanto non c'è niente da rubare, vai a prendere la macchina e fai il giro dell'isolato perchè la viabilità sotto casa nostra è un casino, entra nel bar a cercare il "personaggio carino" che ha parcheggiato sul nostro passo carrabile per andarsi a prendere il caffè e alla fine agganciare il figlio in macchina mentre facevo la spola in stile dea Kalì dal portone al portabagagli.
E in tutto questo i regali stavano già in macchina dall'ultimo weekend del pupo passato con il padre.
Ora eludere la sua sorveglianza è più difficile, ma faccio leva sulle sue debolezze per ricavare spazi di segretezza: "Fedeeeeee, vado a prendere la macchina... tu stai in casa un attimoooo? ti lascio il cellulare di mamma così se hai paura mi chiami su quello aziendale". Ossia: ti lascio l'iphone per giocare così cadi in catalessi per quei cinque minuti che mi servono a caricare i regali nel baule.
Il viaggio invece è da sempre la cosa che preferisco: abbiamo questa nostra compilation di canzoni natalizie che ho intitolato "Natale per noi due" e che da quando è nato ascoltiamo per tutto il mese di dicembre. Ci sono le mie canzoni preferite naturalmente, i grandi classici in diverse versioni e così si canta per tutta la strada ed arriviamo pieni di spirito natalizio... Come vuoi sentire Mika? ma sei pazzo? si, certo che l'ho portato ma per il viaggio di ritorno... ma cosa è successo al mio bambino dolce che cantava "fiiiiii de uoooooo" ("Do they know it's Christmas" versione 1985 - ndr) per 2 ore di fila a soli 3 anni? ok dai... prima ascoltiamo Mika ma poi mi fai sentire le mie canzoni di Natale. Non so perchè ma "Lollipop" non mi fa lo stesso effetto di "Jingle bells".
Sono a casa dei miei, qui è tutto come sempre.
La sottoscritta ha la responsabilità delle spese last minute per due importantissimi motivi:
a) è nota e accettata la mia incompatibilità con la cucina elaborata, abilità di cui si è appropriata interamente la sorella;
b) sono l'unica che può tollerare di andare in giro per negozi a cercare proprio quella cosa che serve per la ricetta principale il giorno della Vigilia, non temo i centri commerciali, le file alla cassa o il fatto che il mascarpone sia sparito da tutti i banchi-frigo: il risultato della missione è assicurato entro il tempo necessario per cucinare!
Ed ecco che comincia il Tour de Force con i soliti accorgimenti: pranzo del 24 a base di minestrone per affrontare il Cenone, cena con i parenti ("solo" 17 quest'anno) e scambio dei regali dei grandi. A mezzanotte meno un minuto Fede-Cenerentola va convinto ad andare a letto. Rischio due volte di farmi beccare con i regali da mettere sotto l'albero e alla fine decido di andare a dormire con lui e appena si è addormentato... peccato che la mia resistenza sia stata annullata dalla cena pantagruelica e finisce che mi addormento con tanto di bolla al naso da stomaco sopraffatto.
Ma la mamma-single deve essere previdente, per questo ho puntato la sveglia alle 5 del mattino.
La sento, la maledico, mi alzo, faccio il mio dovere e torno a dormire fino a quando il figliolo mi cinguetta "sarà passato?" saltando sulle mie gambe in pieno stile Christmas-movie. Andiamo a vedere... oddio me ne sono dimenticato uno... nonnaaaaaaa, hai mica visto se Babbo Natale ha perso un pacchetto da qualche parte???? In effetti così pare, sai amore, Babbo era davvero stanco quest'anno.
Adesso andiamo a pranzo dalla zia, come non vuoi venire? Si lo so che vuoi giocare ma poi torniamo... Torniamo rotolando noi grandi, lui invece ha mangiato due agnolini in croce e quindi alle 7 mi dici "ho fame". Ti guardiamo tutti come se avessi parlato in ostrogoto stretto e con un lieve rigurgito trovo la forza di dirti "mozzarella e carote?". Grazie a Dio, ti conosco abbastanza per farmi dire di sì.
Superato anche il Santo Stefano con la bisnonna che mangia solo spaghetti in bianco, il resto delle vacanze andrà in scioltezza. Pochi impegni, tanto riposo e la certezza che l'unico vantaggio dell'essere mamma-single durante le feste è che non mi metterò in coda per località montane o aeroporti... preferisco fare la figlia!

P.S. Le mie vacanze sono da mamma-single privilegiata. Per ragioni del tutto legate a scelte fatte dal padre di mio figlio, TopoFede passa tutte le vacanze con me e io non ho momenti di vuoto o di malinconia. Forse nemmeno di libertà, o almeno non quella convenzionalmente concepita. Per me la libertà è prendere Fede, caricarlo in macchina o in treno o solo in bicicletta e fare delle cose belle insieme.
Penso invece a quei genitori separati che amano i propri figli e sono costretti a fare i turni a Natale, perdendosi così l'atmosfera speciale che a Natale solo i bimbi sanno darti. Penso ai loro momenti di solitudine e tristezza, al fatto che Natale non sia sempre un momento facile per loro.
Un bacio e un abbraccio affettuoso a loro: coraggio, passa alla svelta...