lunedì 13 gennaio 2014

L'IMPORTANZA DI UN BARBAPAPA

Queste vacanze passate in famiglia mi hanno portato ad osservare da vicino alcune belle cose.
In particolare ho visto dei Papà.
La maestra del Topolo se mi vedesse scrivere un nome comune con una lettera maiuscola mi farebbe un bel segnaccio rosso, ma in questo caso "papà" non è proprio comune. Un bravo papà non è una cosa così comune.
Grazie a Dio di bravi papà ce ne sono tanti - io ho la fortuna di essere cresciuta senza sapere cosa fosse un papà non buono - ed è una condizione che prescinde dal fatto di essere sposati, conviventi, separati...
Un buon papà è difficile da descrivere, è più facile osservarli.

C'è il nonno-papà, che per me è fondamentale. Ripetendo i miei messaggi, rinforza la "papà" che c'è in me da un lato e racconta a Federico le stesse cose che raccontava a me quando ero bambina. E se lo porta dappertutto proprio come faceva con me. Solo quando sono con lui, faccio veramente la "mamma" - quella affettuosa e complice - perchè altrimenti mi tocca essere sempre ambivalente. Non l'ho mai visto respingere un bambino, nonostante sia all'apparenza burbero. Quando distribuiva formaggio grana ad ogni visita in negozio, facevano la fila dietro il bancone. Ho un'immagine ben fissa nella mia mente di circa 16 anni fa in cui teneva in braccio il figlio di un cugino di uno o due anni: sembrava che nella sua vita non ci fosse niente di più naturale.

C'è lo zio-papà, il depositario del sapere artigianale, l'uomo che sussurra ai cani, è zio a prescindere dalla generazione, è zio per tutti. Ed è proprio perchè è zio di tutti che è uno zio-papà. E' un catalizzatore di piccoli perchè con lui si sorride sempre. Lui fa gli scherzi ma riesce a rimanere serio e quindi i bimbi non capiscono mai se dice la verità o li prende in giro. Fino a quando gli sorridono gli occhi e il segreto è svelato.

C'è il cognato-papà, il papà che lavora. Dopo due mesi a Mantova, Fede si sbaglia ogni tanto e lo chiama papà come le cuginette. E' il papà che si aspetta di ritorno la sera per raccontargli le cose speciali che sono successe nella giornata. Per lui cambierebbe cognome. Forse anche casa. E non trascuriamo il fatto che è l'unico dottore di cui non ha mai avuto paura.

E fin qui tutto nei ranghi: figure di papà abbastanza tradizionali, sicuramente positive che forse fanno parte di un mondo un po' obsoleto, in cui il papà era un ruolo preciso, con responsabilità chiare, sfere educative specifiche.

Ma il mondo di oggi è diverso e fare il papà è una cosa diversa.

Il 2013 è stato un anno generoso con la mia famiglia allargata e ha portato ben 2 nuovi Gatti.
Ed è per questo che ho potuto osservare da vicino i miei due cugini - che ho visto crescere con me - che diventavano papà.
Per la precisione, uno lo diventava per la seconda volta. Ma per il più giovane era una novità.
Per questo ho visto due moderni papà all'opera.
Moderni perchè partecipativi senza ruolo: dare il latte, dare la pappa, cambiare pannolino. Si fa tutto! E magari per dare respiro alla mamma si mette giù il più piccolo che sta tranquillo per dare attenzione alla figlia più grande. Oppure si tiene il bimbo in braccio mangiando la pizza con l'altra mano, così una volta ogni tanto anche la mamma può mangiare usando le posate con tutte e due le mani.
Moderni perchè sono più attenti e ansiosi delle mamme! Perchè guai a mollare i loro figli se non in situazione di totale sicurezza e confort che non si sa mai! Sai l'ho sentito tossire, secondo me si sta svegliando, preparati perchè avrà fame, avrà caldo?, avrà freddo? Mi fanno tenerezza ma è chiaro che loro non hanno fatto tutta la pratica con le bambole che hanno invece fatto le loro compagne da piccole: è solo un problema di esperienza.
Moderni perchè non si fanno fermare da niente: una volta quando i bimbi erano piccoli, stavano a casa e le mamme con loro. Questi papà invece caricano in macchina tutto e tutti, fanno del monovolume l'auto più desiderata, conoscono a memoria le caratteristiche di tutti i seggiolini auto e praticano l'arte del caricamento bagagli in modo sublime: non importa dove si va ma si va tutti insieme! E prima le cose dei bambini e poi una borsina per noi. E se per lavoro devono andare da soli, non vedono l'ora di tornare a casa.

Loro non sono un'eccezione, di moderni "bravi papà" ne conosco davvero tanti. Guarda caso, tutti gli amici che ho sono degli ottimi esempi di "bravi papà".
Tranne uno. Quello che avrei voluto per lui.
Ma non è così grave: mi basta sapere che con il suo papà lui sta bene e si diverte.
Poi al resto ci penso io. Io e tutta la tribù di "bravi papà" di cui mi circondo.
Compreso Barbapapa.