martedì 11 dicembre 2012

ALCHIMIE

Questa è una storia di strane alchimie.
La prima: l'Ago Magico che capita in un weekend in cui TopoFede è con il padre, ma è anche vero che probabilmente sarei andata anche con lui visto che adora vedere cose strane e particolari ed è abituato alle mie ferie creative.
La seconda: sono andata per un motivo diverso ma ho avuto la grande occasione di conoscere Cristiana Bellomi di Dragonfly. Avevo sentito parlare molto bene di lei, da Woolcrossing a Torino ero anche riuscita a trovare la sua Corallina con cui avevo fatto collo e cuffia per il Topo. Ma vedere e poter toccare i suoi filati dal vivo mi ha dato una grande emozione.
Il suo stand era bellissimo, pieno di colori vivi, il mio sguardo fu subito attratto da una cosa pelosa tendente all'arancione, forse perchè se mai un giorno avrò un gatto dovrà essere proprio così!
Fatto sta che mentre la paziente Cristiana rispondeva a tutte le mie domande curiose, io presi in mano questa matassina pelosa e l'adottai.
Strano per quanto mi riguarda: non vado pazza per la mohair e gli arancioni non sono proprio il mio colore.
Ma gli innamoramenti a prima vista sono così, ti succede e non sai spiegare il perchè.
Le chiesi subito se ne aveva 2 simili (uguali nella tintura naturale è praticamente impossibile) ma Cristiana scosse la testa con aria sconsolata - forse perchè aveva intercettato l'affetto che già provavo per quel filato - e mi disse di no.
E così dovetti abbandonare subito l'idea del coprispalle che mi era passata per il cervello appena toccata la matassa, ma lei era mia ormai e in un qualche modo me la dovevo portare a casa, per farci cosa ci avrei pensato poi.
Ora, la Mohair di Dragonfly non è come tante altre mohair: oltre ad essere pelosetta ha anche una bella anima forte che la rende comunque un filato di una certa consistenza e si presta ad essere lavorata con un motivo regolare al limite del lace.
Mi rivolgo ad una persona che adoro professionalmente e con la quale mi ritrovo in termini di gusti (nel senso che mi piace tutto quello che disegna...): la mitica EMMA.
Decido di non farle la domanda aperta "cosa ci posso fare di tuo con questa?" ma di proporle tre scialli dei suoi che mi va di fare, anche se nessuno di quelli è apertamente chiamato per questo tipo di filato.
Naturalmente nella mia testa c'è una sorta di classifica tra i tre modelli che le propongo e alchimia vuole (la terza) che quello che lei mi consiglia sia di fatto quello che convinceva meno me sulla carta.
Ma dato che mi fido ciecamente della sue competenze e dei suoi gusti, non batto ciglio: Emma ha detto Novella e Novella sarà!
Inizio la mia avventura la mattina dopo Priscilla, quando la casa è piena di femmine oltre al Topo e c'è solo voglia di rilassarsi, vado avanti così velocemente che non posso fare a meno di smettere.
Dopo il primo giorno sono già convinta che la combinazione patter-filato-colore sia perfetta: la maglia legaccio esalta il filato e lo rende morbido e consistente allo stesso tempo, una nuvola color mattone.
Impossibile smettere, finisco lo scialle a tempo (per me) record.
Purtroppo io esco di casa la mattina che c'è buio e torno la sera quando è già buio per cui fotografare decentemente la creatura è difficile.
Ma il caso vuole (e siamo all'alchimia numero quattro) che sono in partenza per Madrid, vado a trovare amici cari e così la porto con me: partiamo, io, il Topo e la creatura color mattone.
E sapete una cosa? Nonostante sia dicembre e in Italia sembra si stia abbattendo la bufera, a Madrid il sabato c'è un sole meraviglioso. E c'è un piccolo giardino verde che sembra perfetto per fare da sfondo.
E c'è finalmente un'amica a fotografarmi.
Così io sono libera di esprimere tutta la mia gioia senza fare facce strane :)
E per finire - ad una storia così serve per forza il lieto fine - Emma ha deciso di "featurare" la foto per il suo progetto su ravelry. Non saprei come tradurlo, ma sta di fatto che ora questa foto compare tra le foto ufficiali del pattern e io ne sono onorata.

Questa è la bella storia di Nuvola di Mattone.

domenica 11 novembre 2012

FATAL ATTRACTION :)

Da perfetta LqA ci sono progetti che mi fanno andare come un treno e altri che inizio con entusiasmo e poi rimangono fermi ad aspettare che mi torni l'ispirazione.
Mi sono data la regola personale di non avere mai più di 10 wips alla volta e quindi quando arrivo a livello per aggiungerne uno devo per forza finirne un altro.
Con questo ho barato.
Come vi dicevo nei post precendenti, avevo voglia di fare questo KAL insieme alle ragazze di Unite contro il Cancro ma la coda dei lavori era un po' lunga e altri ne ho ancora da mettere in coda.
Ma dovevo incastrarlo assolutamente per tanti motivi, tra questi il fatto che il pattern di Emma sia come sempre troppo accattivante.
Insomma, era un invito che non potevo rifiutare.
E allora mi sono data una regola: lo avrei fatto solo se avessi continuato a lavorare solo ed esclusivamente a quello dall'inizio alla fine.
E quindi mi sono impegnata.
Domenica scorsa il cast-on e questa sera la chiusura delle maglie.
Ora devo lavarlo e bloccarlo.
Il bloccaggio sarà un momento importante perchè ho usato la Ranco Araucania che mi piace molto sia come consistenza che come colori e sfumature.
Solo che essendo un filato destinato ai calzini tende ad essere molto elastico, da qui il motivo dell'arricciatura selvaggia della ruche che costituisce il bordo.
Spero di poter aggiungere presto una foto dello scialle bloccato, magari con la luce naturale.
Ora attacco con il collo per la nipote!

domenica 4 novembre 2012

PENSANDO AL NATALE VERO :)

Ero elettrizzata, non stavo più nella pelle, volevo un KAL e lo volevo subito!!!!
Le amiche UciC mi stavano torturando con questa attesa, ma finalmente il mistero è stato svelato.

Sasasa's shawl time

Lo schema è pubblicato sul libro dei 23 progetti, ma da poco si può acquistare anche singolarmente qui a pochi euro, pochi per voi ma sommati uno sull'altro diventano importanti per UciC e la Lilt.
La designer è di sicuro successo, la cara Emma Fassio non delude mai.

E' uno schema adatto a tutte, anche alle principianti.
E' un bel regalo per sè, per qualcun altro conosciuto o non.

Io inizialmente pensavo di fare qualcosa per me, ma riflettendoci poi ho deciso che volevo essere solidale fino in fondo con questo progetto e così lo farò per donarlo a qualcuno che magari ha bisogno più di me di calore e coccole di lana.

Vi aspetto tutte sul carrozzone della prima caccia al tesoro di Unitecontroilcancro!

martedì 30 ottobre 2012

NE SENTO IL BISOGNO

Sento il bisogno di scrivere un pensiero.

Nella mia casa amata e odiata - perchè pensata per 3 e vissuta in 2 - dove nulla è mai in ordine ma tutto è pulito, dove lo spazio vitale se lo contendono giocattoli, gomitoli e gingilli tecnologici con corredo di alimentatori vari e multiprese, in questa casa dove in estate si toccano i 40 e d'inverno a caloriferi spenti scende fino a 15 gradi, in questo posto dove torno ogni sera sognando l'invenzione del raggio teletrasportatore, qui insieme a me vive una fonte di energia naturale di 6 anni.
Questa energia è ciò che sempre mi rigenera e mi conforta, è ciò che rende tutto relativo.
Varcare la soglia e chiudere la porta con il mondo al di fuori e la sua faccetta dentro con me da il senso alla parola "casa".
E quindi le mie giornate non possono finire male, non possono iniziare male.
Ogni sera c'è un buon motivo per una risata, ogni mattina c'è una sequela di coccole che metterebbero di buon umore persino Paolino Paperino al suo risveglio peggiore.

Sono una persona fortunata.


E visto che io sono fortunata, invito chi si sente fortunata come me a partecipare ad un nuovo KAL.

http://unitecontroilcancro.blogspot.it/2012/10/caccia-al-tesoro-piu-sorpresa.html


sabato 6 ottobre 2012

A VOLTE SERVE NUOVA LINFA VITALE...

So che le persone che passano di qui non sono tantissime, ammetto di non aver fatto nemmeno troppo per aumentarle.
In questo momento vorrei che fossero tantissime, e a loro volta in contatto con altrettante persone.
Ma seguendo la filosofia "tante gocce fanno un mare" ho deciso di farmi sentire qui oggi per dire quello che ho da dire.
Se pensate che possa essere interessante per qualcuno, spargete la voce che ce n'è bisogno.

Cercate l'etichetta "unitecontroilcancro" nel mio blog se volete le precedenti puntate, perchè stasera non ho proprio il tempo di fare il riassunto, sorry!
Stasera si parla di voglia di continuare una cosa che sembrava abbandonata, nel mio caso "La copertina di Nonna Maria", e trovare un motivo, una buona occasione per riprenderla e farle proseguire il suo destino.
Oggi ero a Bergamo, alla fiera CREATTIVA, e lì tra stand vari e multicolori c'erano facce amiche con cui valeva la pena fermarsi.
Queste facce amiche erano lì per promuovere cose che mi stanno a cuore, una di queste si chiama UNITE CONTRO IL CANCRO.
Non vi voglio raccontare tutta la storia, andate sul blog e la troverete, ma volevo solo avvertirvi che anche domani Ciami - la madre putativa di questa bella iniziativa - sarà là, con il suo bel faccino da elfo biricchino e un sorriso che chiama sorriso per raccontare a chiunque voglia fermarsi un attimo il perchè della sua presenza.
Si passa, si fa un saluto, se volete ci si ferma a lavorare in compagnia, si prende uno schema o un leccalecca, si lascia un'offerta per la LILT e ci si sente meglio dentro.
Io ho passato un paio d'ore con loro - dopo aver passato un po' di buon tempo con un'altra amica - e ho fatto il possibile per dare nuova linfa alla mia copertina che ora ha un nuovo destinatario.

STAY TUNED! il progetto "Unite contro il cancro" sembra silente ma non è.
E' gestito e portato avanti solo ed esclusivamente da volontarie e buoni gesti e spesso la vita chiama e non lascia tempo per le opere buone.
Va avanti con i ritmi che può avere, ma non si ferma.
La mitica Ciami e le altre amiche che partecipano ci stanno preparando nuove sorprese, nuovi modi di partecipare.
Frequentate il sito, iscrivetevi alla newsletter e invitate altre persone a farlo.

LAST BUT NOT LEAST, questa presenza a Bergamo si è resa possibile grazie all'energia vitale di altre due persone straordinarie che non si stancano di parlare di maglia e uncinetto: Silvia e Veruska. La loro voce la trovate sul sito maglia-uncinetto.it/.
Grazie anche a loro della compagnia e dei continui consigli (oggi Silvia mi ha spiegato come gestire un Evilla, Veruska mi ha incantato con il suo magnifico manicotto fatto con l'uncinetto tunisino).


mercoledì 5 settembre 2012

STORMY WEATHER

Don't know why there's no sun up in the sky...

Me l'avevano promesso, avevano detto che oggi sarebbe tornato di nuovo il bel tempo.
Psicologicamente non sono pronta ad avere di nuovo freddo, non capisco le persone che si sono lamentate del caldo di agosto quando io stavo solo bene ed ora già si lamentano del freddo che è arrivato di botto.

E in questo malumore dovuto in parte alla pioggia, in parte all'holydays blues e in (maggior) parte ai cambiamenti che arriveranno nelle prossime settimane e che non riuscirò a gestire come vorrei, io smetto di dormire la notte e divento compulsiva.
E - causa energia elettrostatica causata dal temporalone di ieri sera - la sottoscritta, gatta di nome e di fatto, ha dovuto fare qualcosa per far passare il tempo e scaricarsi.
Un po' ho lavorato su questo.
Questa è la mia versione del "Porridge" di Valentina Cosciani in arte Tibisay (trovate il suo blog qui).
Non la conosco di persona, ma è grazie al suo blog che qualche mese fa riuscii a sperimentare la tintura con i colori alimentari che diede carattere unico e allegro alla lana della pecora cornigliese.
In seguito a questo primo contatto, qualche mese fa vidi una sua richiesta di testare un pattern originale dedicato a forme generose. Io SONO una forma generosa e quindi mi offrii.
Purtroppo, il difetto principale della LqA è quello di fare i conti senza l'oste sulla scia dell'entusiasmo e così non sono fino ad oggi stata in grado di finire il lavoro.
O meglio, lo avevo portato parecchio avanti a luglio, ma con ferri troppo grossi per il filato che ho scelto (e che viene raccomandato) e quindi non mi dava la soddisfazione che merita un capo così elegante. Morale: riaggomitolato a fine luglio e rimontato su ferri più sottili. Ora il lavoro mi piace molto di più, ma non ho obiettivamente il tempo di portarlo avanti con la concentrazione necessaria anche se mi sono impegnata con me stessa per fare almeno 4-6 ferri ogni giorno!
Due parole sul filato: basandomi sulle indicazioni del pattern ho potuto utilizzare un filato molto prezioso che avevo comprato a Berlino lo scorso febbraio e che aspettava di essere valorizzato alla giusta maniera.
Si tratta della ITO Kinu: un filato di seta organica dai colori molto vivi che si presenta quasi grezza al tatto e ha un profumo delizioso...
Ma non è stato sufficiente.
Dopo un po' l'inquietudine si è fatta strada nella mia testa, nonostante normalmente il ticchettio dei ferri mi dia sensazioni completamente diverse e orientate alla meditazione.
O forse il percorso meditativo di ieri sera era proprio così... "stormy".
Mollati i ferri del porridge cercavo soddisfazione altrove.
Mi sono buttata su un nuovo progetto, il KAL di settembre del gruppo di Ravelry "KAL from Italy".
Dato che abbiamo tutte tantissimi pattern di Emma Fassio in coda, abbiamo deciso di farne un po' nei prossimi mesi. Abbiamo votato e il primo della lista è "Emozioni", una giacchina molto elegante da utilizzare nella mezza stagione.
Visto il modello e considerato che avevo in casa 10 gomitoli di Grignasco Champagne color glicine comprata direttamente dal produttore, ho deciso che lo realizzerò per la mia mamma e probabilmente glielo darò come regalo di Natale.
Ergo, anche se settembre è già iniziato, non avevo nessuna fretta di metterlo sui ferri (e volevo dare priorità al porridge) ma la Champagne è irresistibile, soffice e lucida, ti chiama da lontano e non puoi fare a meno di risponderle.
E così, fatto il campione, ho fatto il cast on di questo e quei 2 o 3... 5 ferri.
Poteva essere abbastanza così, ma l'animo non si placava.  
Continuare con Emozioni era inutile perchè non era comunque quello che andavo cercando.
Perchè nella testa c'è fermento e i pensieri vanno convogliati in maniera produttiva, prima che mi venga voglia di pulire la cucina come faccio normalmente nelle notti di veglia.
Passaggio in studio, affondo le mani nei cestoni delle mie lane cercando conforto.
Non so se sia stato il caso o l'istinto, ma le mani riportano in superficie un mega gomitolone di Kauni ricevuto lo scorso anno durante uno swap di gomitoli. La Kauni non è la mia lana preferita: è ruvida e secca e quando la lavori devi stare attenta alle sue irregolarità, ha un odore selvatico che normalmente mi disturba.
Ma evidentemente ieri sera mi chiamava.
Il colore è molto bello: un verde-azzurro che mi ricorda qualcuno. Un qualcuno a cui potrebbe andare bene un regalo di Natale un po' diverso dal solito, fashion dal gusto romantico e un po' retrò.
L'immagine nella mia testa è molto chiara, se solo fossi capace di disegnare mi metterei immediatamente a fare bozzetti. Ma io e le estremità artificiali che servono per rendere in immagine ciò che è pensiero non siamo mai state affini e così mi metto a fare quello che so fare: cast on!
Sono andata oltre il cast on e ho preso appunti (in inglese perchè la maglia in italiano ancora mi è ostica).
Proviamo questo, no non mi piace, proviamo quest'altro...
L'idea sta prendendo forma. Non la mostrerò fino a dopo Natale.
A meno che dopo aver finito questa versione, non mi venga voglia di farne un'altra in grigio-azzurro per me.
Conclusione: finalmente ero soddisfatta.
Piccolo particolare: erano le 4 del mattino :(

martedì 28 agosto 2012

END OF SUMMER

A dir la verità ormai sono tornata da un po', forse questa seconda tranche di vacanze manco l'ho sentita: troppi patemi, troppi pensieri in circolo.
Giusto le olimpiadi mi hanno tolto un po' di affanno e mi hanno regalato fantastiche ore con il mio pupello e i ferri.
Giusto il tempo di finire questo:

E questo insieme alle amiche di KAL
(La cloche l'ho aggiunta io perchè mi piacciono i coordinati.)

Mentre nel mese di luglio avevo già completato un coordinato canotta e coprispalle che però devo rifotografare con un po' di calma.

E anche questa estate è finita... comincio a knittare i regali di Natale!

lunedì 25 giugno 2012

CHEMOCAPS

C'è una parola che fa tanta paura a moltissima gente, che per carattere io invece preferisco chiamare per nome: CANCRO. E in particolare CANCRO AL SENO.
Non è una cosa che mi tocca direttamente, continuo ad incrociare le dita e fare controlli per gestire al meglio la mia salute, ma far finta che non esista attorno a te è davvero stupido: ci sono le conoscenti, le amiche, le mamme delle amiche, le signore che salgono sul tram con vistosi foulard drappeggiati sul capo... il cancro c'è,    se preso in tempo si può curare e in molti casi si può guarire.
E' che per guarire normalmente si passa attraverso la chemio e la chemio spesso fa perdere i capelli.
Il Servizio Sanitario Nazionale passa una parrucca, ma chi l'ha provata dice che di solito sono brutte, sono scomode, troppo pesanti e fastidiose da indossare.
Luisa di "unfilodi", che sa di filati ma anche (purtroppo, anche se oggi sta bene) di cancro al seno, proprio pensando a queste donne che di parrucche non ne vogliono sapere, ha lanciato una splendida iniziativa: in alternativa alla parrucca, knittiamo noi per loro.
E prepariamo cappellini, morbidi e divertenti, per far sì che l'esperienza della chemio si faccia un po' più sopportabile.
Lei mette il filato, noi la testa e le mani.
Io non sono una creativa, non sono una designer, sono una che fa andar le mani macinando km di filo - compatibilmente con il lavoro - e così partecipo a modo mio, traducendo due pattern che ho trovato su ravelry e testando quello che c'è bisogno di testare.
Ad oggi questi sono i frutti del mio lavoro.

NOT JUST FOR CHEMO DI Mary Keenan (tradotto e testato)
realizzato con la Noro Kureyon, che purtroppo nonostante il lavaggio è rimasta un po' ruvida, ma il pattern è davvero carino e divertente!

DOUBLE DOUBLE CLOCHE di Mary Keenan (tradotto e testato)
Questo l'ho fatto con la Malabrigo Silky Merino, molto morbido ma dopo il lavaggio ha perso un po' di tenuta. Nella foto non si vede, ma ho aggiunto anche una rosa rossa a decorazione.


TORTORA HAT (Canne al vento - tradotto da Alata/Vittoria e testato qui in taglia S)
Realizzato con la Grignasco Merinogold, consigliata da Luisa e in effetti quella che ha reso meglio anche dopo lavaggio e bloccaggio (e guarda un po', lei vende filati di mestiere! :D)


I pattern sono tutti su Ravelry, le traduzioni le trovate sul blog di unfilodi.
Se volete partecipare in qualche modo all'iniziativa, potete cercare su Ravelry il gruppo Quellocheho, nome del gruppo ma anche dell'iniziativa.

E spero apprezzerete il fatto che per una volta (lo faccio molto raramente, non mi piace proprio) ci ho letteralmente messo anche la faccia, perchè le cose importanti lo meritano!

sabato 23 giugno 2012

MAI PIU' SENZA!

Ieri sera pensavo alle cose indispensabili per me per il lavoro a maglia, una lista dei "mai più senza" maturata sulla base delle mie esperienze (ma qualcosa mi dice che andando avanti con il tempo la lista si allungherà).
Vediamo un po', mai più senza:
- la borsa da lavoro capiente in grado di contenere in contemporanea 3/4 progetti e relativi gomitoli;
- la bustina trasparente con le punte, gli aghi da lana, i cavi, la forbice, il metro da sarta, i marcapunti e un uncinetto per recuperare le maglie;
- le punte Symfonie Pro della knit pro... per ora i più adatti a me (non i migliori, eh! ognuno sceglie quelli con cui si trova meglio!);
- il raccordo per i cavi, indispensabile per provare i capi top down o per vedere la reale ampiezza degli scialli;
- il misuraferri;
- il metro da sarta che da un lato misura in cm e dall'altro in pollici;
- un tassello in cartoncino rigido 10cm x 10cm, fatto da me per misurare i campioni correttamente;
- un lenzuolino bianco in lino per knittare meglio i filati scuri;
- il binder (io ne ho scelto uno leggero, moderno);
- il dipanatore per smatassare meglio e lasciare i gomitoli con una tensione non eccessiva.
E questa era la lista fino a ieri sera.


Oggi si è aggiunto un nuovo elemento.


Si chiama "Mug portagomitolo" e sono andata a ritirarla oggi a casa di Elisabetta.
Eccola qui.

Elisabetta è una donna come tante di noi, con una bella casa in campagna, due cani, un gatto, due bambini e un marito, con un lavoro bello ma precario e una passione per l'uncinetto tunisino e la ceramica e una vena artistica indiscutibile!.
Io l'ho conosciuta grazie a Valentina ed Emma che hanno pubblicato a più riprese le foto dei suoi lavori, poi tramite facebook ho potuto agganciarla su Pinterest e vedere l'ultima infornata dei suoi lavori.
E così l'ho contattata e oggi sono andata a trovarla.
E' una ragazza semplice e solare, che parla delle sue passioni con tanta energia, mi mostra un po' di cosine fatte da lei e mi racconta dei suoi sogni futuri.
E io mi sono portata a casa la sua Mug.
Che da oggi chiamerò "MaiPiùSenza!"



martedì 29 maggio 2012

ANGOSCIA...

Andare in ufficio al mattino, la testa che pensa all'appuntamento delle 9, arriverò al pelo e non ho tempo nemmeno per il caffè. E non ho fatto nemmeno in tempo a prenderlo a casa.
Forse per questo quando ho sentito la testa che girava e il senso di nausea ho pensato che forse stavo per svenire a causa della pressione bassa.
Poi un collega dice "è il terremoto", la gente comincia ad uscire dal palazzo, io mi sento tranquilla per me e vado al pc per controllare l'epicentro.
Quando si sente così bene a Milano, di solito sono gli Appennini Emiliani.
Guardo sul sito dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, non c'è ancora nulla.
Si comincia a parlare di Modena, ca...ctus! E' più vicino dell'ultima volta.
Provo a chiamare i miei ma le linee sono mute.
E qui provo la paura.
Per la prima volta provo la paura e scopro sulla mia pelle cosa significa non poter raggiungere i propri cari con una telefonata.
Grazie a Dio mi va meglio con il cellulare di mia sorella che mi parla di spavento, del fatto che sono tutti in strada, di mio fratello che è scappato fuori con il solo accappatoio addosso, delle bambine che sono a scuola ma probabilmente saranno da andare a prendere...
Mai più, non voglio provarlo mai più.
Per fortuna dopo la scossa delle 13 mi chiama mia madre dal cellulare prima di darmi il tempo di pensare.

Sono vicina con la testa e con il cuore a chi questa mattina ha fatto una telefonata e non ha ricevuto una risposta, a quelli che non l'hanno ricevuta per tutto il giorno e per motivi gravi e definitivi.

Per quanto mi riguarda ho avuto conferma, una volta di più, che abito a Milano ma la mia casa, quella vera non sarà mai qui.
E mi spiace, perchè questo mi rende definitivamente diversa dal mio bambino che invece è nato qui.

(foto pubblicata sul sito de La Gazzetta di Mantova)

sabato 26 maggio 2012

QUESTO E' UN INVITO CHE NON SI PUO' RIFIUTARE...


Quello che ho
Blog-Shop di Maglia e Knit-Cafe : Unfilodi Knit-House - sabato 26 maggio 2012

Per ora non aggiungo altro, passo all'azione!

lunedì 14 maggio 2012

UNDICI DOMANDE UNDICI

Accolgo l'invito di Maddalena e rispondo alle sue 11 domande e, per dare continuità, le rubo anche il nome del post.
A differenza di lei io racconto voletieri di me perchè mi piace che mi si conosca :)
Se non ho capito male, prima rispondo alle sue domande e poi formulo le mie per tutti voi.

Cominciamo

1. Dove vorresti andare nel tuo prossimo viaggio se non avessi limiti di spesa?
Mi perderei senza limiti di tempo tra New York e le Hawaii (le seconde in barca). E ci aggiungerei anche l'Australia.

2. Dove non andresti mai? In Cina

3. Come è fatta la tua casa ideale? Indipendentemente da forma e dimensione, dovrebbe essere in riva al mare, ma allo stesso tempo in città (quindi a Barcellona???)

4. Quale è il piatto che preferisci cucinare? Di base non amo proprio cucinare, lo faccio perchè non posso permettermi la cuoca, ma la pizza del venerdì sera ormai è un vero rito di inizio weekend.

5. Quale è il tuo hobby preferito? Da pessima compulsiva ne ho sempre troppi, quelli che di solito elenco sono la lettura, il cinema, la musica, il calcio e la maglia, spesso li esercito contemporaneamente!

6. Rimpianti o rimorsi? Vorrei avere solo rimpianti ma sono così severa con me stessa che mi capita più spesso di avere rimorsi.

7. Che pianta vorresti essere? Una palma da cocco

8. Pensi mai alla tua morte? Spessissimo, con un figlio per me è una cosa da gestire in anticipo quanto più possibile! Non sono pessimista, nemmeno me la tiro, solo mi piace essere previdente.

9. Televisione o libro? Televisione per pigrizia, libro per amore...

10. Se avessi 100.000 euro per comperare un oggetto cosa compreresti? Poco per sognare... credo che li metterei da parte e basta, sono per lo shopping gratificante immediato sulle piccole cifre ma non sulle grandi. Anzi no, di questi tempi comprerei monete d'oro...

11. Caffè o tè? Per quanto il rito del the (il mio intendo) sia la sintesi estrema del relax quotidiano, non potrei vivere senza caffè!

E ora LE MIE DOMANDE PER VOI!

1) Come ti alzi al mattino?
2) I primi 3 cantanti/musicisti che ti vengono in mente
3) Quanti amici hai?
4) Come vai al lavoro (o come ti muovi prevalentemente)?
5) Il gusto di gelato preferito?
6) Perchè hai deciso di avere un blog?
7) Sei ancora interessata a votare?
8) Cosa ti ferisce di più?
9) Il colore della tua vita?
10) Una parola che ti piace?
11) Cosa ti manca per essere veramente felice?

Dovrei invitare chi vorrei veder rispondere, ma preferisco lasciarvi liberi di scegliere.

Grazie a tutti!

domenica 15 aprile 2012

MOLLARE UN PO' PER RECUPERARE SERENITA'

Oggi non parlerò di maglia, parlerò un po' di me ma non solo.

Mi capita sempre di riflettere quando incontro persone (mamme, per il tema specifico) che mi dicono "faccio tutto io", "se non preparassi tutto prima di uscire...", "lui non aiuta".
Da ipermaniaca del controllo, io ho difficoltà enormi nel gestire una tata, una nonna, un papà che vive in un'altra casa.
Anzi no, io ho avuto queste difficoltà.
C'è stato un momento in cui mi sono resa conto che mi stavo arrabbiando per una cosa dava fastidio solo a me, una delle tante, che sprecavo "tempo di vita" per cose di secondo piano e ho deciso di cambiare regime, interiore ed esteriore.
Scelta interiore: mio figlio viene curato da persone che lo amano veramente, ognuno in modo diverso e con sensibilità diverse, quindi sono convinta che se condivido le idee di base con gli altri adulti presenti nella sua vita posso ottenere alcuni risultati.
Altra scelta interiore: nonostante la sua giovane età, il topolotto è assolutamente ragionevole. Nonostante alcune naturali "sbandate", è in grado di capire il perchè di certe scelte e certi no, sempre che io mi ci metta a spiegargliele con calma ma soprattutto con COERENZA.
Ecco che comincio a definire alcune regole valide per tutti: l'ora in cui si va a letto, il fatto che deve vestirsi e svestirsi da solo, la punizione per quando fa arrabbiare e le cose per cui è opportuno metterlo in punizione, alimentazione il più possibile sana e possibilmente frutta al posto delle merendine...
E il topolino complice nel perseguire certi comportamenti virtuosi che gli vengono quotidianamente riconosciuti.
Altro aiutino che mi do?
Rivoluzione del guardaroba e della dispensa.
Il guardaroba organizzato in cose per le occasioni speciali e cose per la scuola e spiegato a chi deve scegliere i vestiti quando non ci sono io (compreso sempre il topolotto che, quadrato com'è, poi non vuole mettere le scarpe belle per andare a scuola nemmeno se gliele propongo io...).
E la certezza confortante che in ogni caso i vestiti che ci sono nei cassetti sono tutti di mio gusto.
E nella dispensa? Poche merendine, tanti alimenti biologici, pochi zuccheri, carboidrati e proteine in giusta quantità, niente burro, niente olio per friggere, tanta carta forno e la frutta sempre a portata di mano. Difficile dargli da mangiare cose che per me non vanno bene e se anche fosse non sarebbe la fine del mondo...
E questo è l'ultimo vero passaggio ed è solo ed esclusivamente mio: a questo punto ho fatto il possibile, di più non posso fare se non dare totale fiducia alle persone che mi aiutano.
Pur mantenendo dei meccanismi di ritorno - basati soprattutto sulla voglia del topolino di raccontarmi tutte le sue cose, per il momento -  ACCETTO IL FATTO CHE NON TUTTO DEBBA ANDARE COME VOGLIO IO E IMPARO A SEPARARE LE COSE CHE SONO DAVVERO IMPORTANTI DA QUELLE CHE SONO SEMPLICEMENTE MIEI DESIDERI.
E vivo più serena.

mercoledì 11 aprile 2012

LA TELA DI MARIA CHIARA

Pasqua ventosa e senza un gran sole, temperature che sconsigliavano l'uscita da casa, umido e tanta voglia di rimanere a dormire sotto il piumone la mattina... E invece no! Perchè la sveglia biologica mi fa comunque alzare dal letto verso le 7 del mattino quando la casa dorme ancora, non si deve fare rumore e il rischio è quello di annoiarsi.
Così tutte le condizioni mi hanno portato a finire un lavoro che mi è stato richiesto da un'amica tempo fa e che mi ha dato grande soddisfazione in poco tempo.
Io l'ho chiamato "La tela di Maria Chiara", ispirandomi al racconto "la tela di Carlotta" che racconta di una ragnetta operosa, un po' come mi sono sentita io nel farla.
Il filato è la splendida Grignasco Champagne spedita a Natale da unfilodi. La mia amica ha chiesto il colore nero per un accessorio passepartout e ho scelto i ferri del 4 per dare maggior risalto alla lavorazione a pizzo (o lace che dir si voglia).
Ho trovato lo schema su Ravelry. Ammetto che per come sono abituata io non è scritto propriamente bene, questo è il principale motivo per cui ho dovuto aspettare un weekend lungo e casalingo per concentrarmi, riscrivere le parti che non riuscivo a cogliere e venirne fuori vittoriosa.
Rispetto al pattern ho deciso anche di aggiungere un bordo in più oltre a quello già descritto, liberamente ispirato alle fasce lace del Mea Shawl.
Altro piccolo appunto personale: il nero è un colore da lavorare assolutamente di giorno... con la luce artificiale io ci perdo la vista :(
Però sono molto soddisfatta del risultato e come al solito non ho potuto aspettare lavaggio e bloccaggio prima di fotografarlo!
Ora sono dedicata al Semillante da portare al mare.

mercoledì 4 aprile 2012

AGGIORNANDOMI IN VISTA DELLA PASQUA...

Pasqua vuol dire nel mio attuale lifetime schedule tempo libero.
Le previsioni danno pioggia e la mia pianificazione prevede un lungo weekend a casa della mia mamma, dove il figlio è coccolato dai nonni, intrattenuto dalla cuginetta e dagli zii e dove gli impegni mi portano si fuori casa ma con lunghi tempi morti e niente casa (mia) da sistemare: stirare lavare fare brigare... no!
Allora organizzo la borsa del tempo libero.
Che cosa porterò?
- 2 gomitoli di Grignasco Champagne nera per un regalo destinato ad un'amica;
- 2 gomitoli di Feeling Lana Gatto blu per un regalo destinato al figlio di un'altra amica;
- un po' di gomitoli merino per 2 sacchi nanna destinati a CdM;
- la Grignasco Champagne grigio perla destinata ad un regalo che da tempo voglio fare a me.

Che dire? Mi sto concendendo un po' di progetti nuovi dopo aver terminato cose che avevo in coda (come da buon proposito per il 2012.

In particolare questo Pausa fatto con la Grignasco Loden:


Sono molto contenta perchè i WIP diminuiscono, peccato che in questo periodo di lavoro matto e disperatissimo si stia allungando disperatamente la coda di ciò che mi piacerebbe fare.
E' tempo però di progetti primaverili, nonostante la pioggerellina di oggi...

domenica 11 marzo 2012

LA PECORA CORNIGLIESE

Puff, puff, pant, pant... lo so, non sono certo l'unica ad avere problemi a far quadrare tutte le cose da fare, ma è la prima volta da quando ho aperto questo blog che non ho materialmente il tempo di venire ad aggiornarvi sui miei (scarsi, ahimè) progetti.
Oggi mi rubo dieci minuti, visto che ho deciso di buttare una manciata di riso nel minestrone e mi tocca aspettare mentre cuoce.
Volevo parlare di un progetto che mi ha segnalato un po' di tempo fa da un'amica: mi invitava a visitare la pagina dell'Associazione Arcadia e aderire al campagna per salvare la Pecora Cornigliese.
La pecora del Corniglio vive nel Parmense, zona molto più famosa per il prosciutti che per la lana. E' allevata per la sua abbondante produzione di latte, per la sua carne, ma normalmente la sua lana viene buttata in discarica... IN DISCARICA!!!
Ora, 'sta piccola pecorella è a rischio estinzione perchè latte e carne stanno perdendo valore e allevarla è un costo. 
Così nel tentativo di salvare la razza ottenuta da strani intrecci Settecenteschi, che includono anche Merinos e Arieti Bergamaschi, si muove l'Associazione Arcadia nel tentativo di dimostrare come anche la lana prodotta possa essere utilizzata.
L'invito è quello di richiedere innanzitutto una spedizione di lana gratuita (ca. 300 gr) che mi arriva pochi giorni dopo la mia adesione.
Qui la vedete già lavata, ma vi posso garantire che al suo arrivo era incredibilmente profumata di suo, uno profumo di campagna antica e di genuino.
Ha un colore naturale pieno di luce ed è incredibile se si pensa che non è trattata in nessun modo, se non con il mio balsamo per capelli normali.
Confesso che al tatto non è eccezionale: purtroppo con il tempo l'arte del trasformare correttamente questo vello in filato si è perso e quindi anche in questo senso c'è ancora molto da fare!
Le matasse sono tre e, dopo averle lavate con estrema cautela e cura, le lascio a decantare, a diffondere il loro profumo nella casa mentre cerco di decidere come utilizzarle.
Solo che mentre sono lì a pensare cosa farne, mi rendo conto che è la prima volta in vita mia che mi capita tra le mani della lana grezza.
La tentazione è forte, decido di tingere!
Non l'ho mai fatto, potrei dover buttare via tutto ma ne ho davvero voglia, le matasse naturali sono così invitanti...
Così dopo un paio di settimane di indecisione esco e vado a comprare tutto l'occorrente per l'operazione, piazzo il computer sul tavolo a questa pagina web, faccio un lungo respiro e... voilà!
Il tutto mi da grande soddisfazione e quando dalle matasse colorate escono tre gomitoli variopinti, mi rendo conto che ho fatto bene a seguire l'istinto!
Ma non è ancora finita, ora c'è da mettersi al lavoro e produrre.
Si, ma cosa? Non sono una designer, niente creatività per me. Io sono un'apina operosa, sono brava a leggere e interpretare istruzioni.
C'è uno schema che ho in coda da un annetto, oddio, volevo farlo per me. Una punta di egoismo mi porta a ripensare per un attimo... ma no, con quelle sfumature che sono riuscita ottenere mi serve un progetto che le valorizzi.
E' lo schema giusto, anche perchè è assolutamente gratuito e quindi mi sembra giusto, perchè se qualcuno volesse riprovarci almeno può farlo con uno schema a disposizione di tutti.
Lo schema è facile e intuitivo e vado avanti che è un piacere, giocano a mio favore anche 3 o 4 giorni di influenza che mi costringono a letto. Fatto sta che quando finalmente dopo questo inverno breve ma intenso il sole torna a fare capolino tra i palazzi lo scialle è pronto in tutto il suo splendore, lavato, profumato e messo in forma.
A questo punto non mi rimane che spedirlo.
Si, perchè il lavoro deve ritornare all'associazione visto che verrà esposto insieme a tutti gli altri lavori prodotti nell'ambito di una mostra che si realizzerà con il contributo della Fondazione CariParma.
E quindi è il momento ora di dire grazie a Maddalena, Antonia, Valentina e Emma che, ognuna per la propria parte, hanno fatto qualcosa perchè anche io potessi dare il mio contributo al progetto.
E prima di lasciarlo andare per la sua strada, mi concedete questa posa alla Eleonora Duse con la mia opera?

martedì 14 febbraio 2012

Beloved friends :)

Mi sono svegliata questa mattina di buon'umore, proprio di fianco alla persona che amo di più al mondo: il mio bambino. Lo stesso che ieri sera si è rannicchiato al mio fianco e poco prima di dormire mi ha detto "sei la mamma più bella del mondo"... ma anche senza questa sua ultima - in ordine di tempo - manifestazione d'affetto ha tutto il mio amore incondizionato.
Poi andando verso l'ufficio mi è capitata sotto gli occhi questa pubblicità di una nota caramella: "e se i Maya avessero ragione?". Oddio, se i Maya avessero ragione il mio ultimo San Valentino lo avrei vissuto da single... ma porc#pupazz# eh no, eh!?!?!?
Cosa fare? Far finta di niente? Cancellare la giornata dal calendario? Pensare di essere già a domani?
Niente da fare, ho così tanti appuntamenti sotto la data del 14 febbraio che mi risulta del tutto impossibile fare finta di non sapere che giorno è: ogni volta che apro il quaderno per prendere gli appunti di una riunione scrivo la data, ogni mail che invio o ricevo riporta La Data, il tassista, perfino il bar che oggi mi fa lo scontrino per i 90 centesimi del caffè riporta sempre e soltanto LA DATAAAAAAAAAAAAA!
Grazie a Dio, c'è un buon momento in questa giornata. Il mio solito zainetto sulle spalle in cui porto casa e ufficio (e anche la tuta da yoga oggi), il solito tragitto da un ufficio all'altro a piedi, ma oggi c'è il sole e fa piacere una bella passeggiata all'ora di pranzo. Un quarto d'ora di pace tutto per me, una volta tanto rinuncio anche alla musica nelle orecchie e lascio andare la testa.
E nonostante l'ipod sia spento mi viene in mente una bella canzone "and we made our love on wasteland and through the barricades".
E' una canzone che parla d'amore e parla di famiglia, così come parla di guerra e di disperazione, di tempi difficili ma soprattutto di speranza. E' la speranza insieme all'amore a dare colore anche ai tempi più bui.
Ma per me questa canzone non è solo questo.
E' suono di amici.
Non c'è niente come gli Spandau a rimandare i miei pensieri ad una coppia di amici.
Non è lei amica e lui marito dell'amica.
E nemmeno lui amico e lei la moglie.
Amici, tutti e due, in modo diverso e complementare, dal mio punto di vista - intendo quello che provo per loro indipendentemente l'uno dall'altra - casualmente marito e moglie.
Però sta di fatto che non mi è indifferente il fatto che siano una coppia, se non fosse stato così da sempre probabilmente avrei conosciuto uno ma non l'altra... cosa mi sarei persa?!?!?! E se malauguratamente avessero avuto il mio stesso destino, avrei dovuto scegliere tra una e l'altro???? Giammai!
E così arrivata nell'altro ufficio, dopo circa 3 telefonate e una riunione volante, mi rubo 30 secondi e li dedico a loro perchè danno un senso alla mia festa degli innamorati.
Perchè sono belli insieme, così diversi e così ben assortiti.
Perchè sono belli anche da soli, ognuno con le proprie caratteristiche.
Perchè mi fanno sempre sentire ben accetta, perchè guardarli mi da speranza.

Auguri di San Valentino cari amici.

A voi e a tutte le belle coppie.

E speriamo che i Maya non abbiano ragione... ;)

venerdì 10 febbraio 2012

RECENTLY ADDED... OR ADDICTED TO!

Ho già avuto modo di raccontare più di una volta quanto io debba vivere a 360° gradi per sentirmi bene. E più mi attivo e più farei. Ben alternando momenti di totale riposo stile bradipo che mi servono per ricaricare le pile.
Allora... c'è il figlio adorato, il lavoro tornato full time, c'è la musica e tutto il mondo che le gira attorno (e che ogni tanto mi porta a tirar notte sul Tubo per seguire il filo della mia musica interiore), gli adorati libri, il calcio, le faccende di casa (confesso che sono sempre alla fine della mia scala di priorità), la voglia di scrivere per comunicare, il mondo della lana con le sue sensazioni e i suoi colori... non mi bastava.
Anche se fisicamente non si direbbe proprio, ho sempre fatto sport.
Non sono una di quelle che si alzano alle 6 per andare ad allenarsi per la maratona (anche se fare jogging alle 6 del mattino... ce l'ho! in una vita passata, ma ce l'ho!) ma ci sono stati pochi momenti della mia vita in cui non ho frequentato una piscina, una palestra, un corso di qualcosa che mi aiutasse a sfogare con il movimento i miei picchi di iperattività interiore, o detta in altro modo, fermare la testa quando inizia a pensare troppo.
Dalla gravidanza in poi mi ero fermata, un po' perchè le circostanze materiali della mia vita me lo avevano richiesto, un po' perchè ero soddisfatta dell'equilibrio che avevo, un po' perchè la lezione di canto per me è una vera e propria attività fisica! Migliora il respiro e libera endorfine, proprio quello che dovrebbe darti un'ora di sport.
Con la ripresa del lavoro full time però questo non mi bastava più: la posizione seduta prolungata, le camminate da un ufficio all'altro con lo zainetto e i tacchi, le ore passate in riunione a muovere solo le dita sulla tastiera mi hanno riportato in una situazione psicologicamente e fisicamente "claustrofobica" da cui ho sentito il bisogno di liberarmi.
Unica opzione disponibile: pausa pranzo (non posso star fuori una sera in più e perdermi un'altra la cena con il topolino).
Piscina? Troppo complicato e troppo poco tempo a disposizione, anche se è sempre e comunque la mia prima scelta.
Palestra? Da una situazione claustrofobica ad un'altra... con tanto di ambiente di lavoro replicato (vanno tutti in palestra all'ora di pranzo!) e confronto fisico e stilistico da competizione feroce.
Jogging? Si, mi piacerebbe tanto rifare un po' di fiato, ma farlo sul tapis roulant equivale alla soluzione "palestra" e farlo al parco non è possibile visto che poi in ufficio pochi potrebbero distinguermi olfattivamente da una capra data la mancanza di una doccia.
Ancora una volta la soluzione mi viene proposta per caso, una collega che mi sente esternare questi bisogni e mi dice "vieni a Yoga con me".
La mia prima reazione? Io stavo pensando al kick-boxing... lo yoga mi sembra molto lontano da me e dai miei bisogni.
Però nasco curiosa (Gatta di nome e di fatto) e quindi dopo averci pensato un po', verificato gli orari mi viene da dire... perchè no?
Oltre tutto l'Azienda mi da' un contributo annuale per le attività sportive che mi coprirebbe il trimestre ottobre-dicembre: si tratterebbe di una prova a costo zero... E allora Yoga sia!
Inutile aggiungere che alle prime lezioni non faccio che ridere, ridere di me e dei miei blocchi fisici, dei miei limiti che conosco a menadito e continuo a sfidare.
Aggiungiamoci il carico da 90: durante le lezioni ogni due per tre vedo l'insegnante partire dal suo tappetino e arrivare da me con orpelli vari, cuscini, cinghie, blocchetti... più che Hatha Yoga, la mia pratica potrebbe chiamarsi "Diversamente Yoga"!
Però poi con il passare delle settimane arrivano i primi risultati: la prima posizione di equilibrio stabile per almeno 10 secondi, le spalle che si aprono un po' di più, il respiro che si fa più lungo anche sotto sforzo. Sono piccoli progressi che comunque ti danno soddisfazione e nel mio caso mi fanno sentire più in sintonia con il mio corpo (sintonia, non controllo... il controllo è in lunga parte bandito se non quando è finalizzato al mantenimento della posizione), mi conosco di più e riconosco le mie sensazioni.
Un paio di volte me ne esco con le lacrime agli occhi, dovute ad una combinazione di dolore fisico post pratica e consapevolezze più tristi che scaturiscono dal momento di relax finale. Il più delle volte la mattina dopo mi sveglio pensando che forse qualcuno durante la notte si è messo a saltare a piè pari sulle mie spalle. Ma sono sensazioni fisiche, e comunque sensazioni che ti fanno sentire di avere braccia, schiena, spalle... un corpo! Quando invece la maggior parte della nostra vita è dominata dalla testa. Viviamo al 90% dalle spalle in su: parlare, ascoltare, pensare, guardare, mangiare... tutte cose che facciamo dimenticandoci di avere sotto il collo un corpo complesso e pieno di possibilità.
E come era già successo con il canto - e anche con i ferri - la pratica si accompagna nel mio caso sempre all'insegnante giusto che ti insegna la grammatica.
L'insegnante questa volta si chiama Tess (qui trovate il suo blog), una rossa inglese piena di umanità e di dolcezza che ti aiuta ad entrare nel TUO mondo anzichè attirarti nel suo... E' lei la prima a chiederti di rispettare i tuoi limiti e allo stesso tempo spronarti a superarli un poco alla volta. E tu lo fai perchè nonostante il suo italiano non perfetto (un'adorabile accento, oserei aggiungere) tu capisci dove ti sta portando e quello che è importante per te anche se la tua flessibilità è pari a quella del Mangiapietra de "La storia infinita".
Il giorno in cui ho scoperto che era l'insegnante perfetta per me è stato quello in cui se n'è uscita con una frase del tipo "stacca le spalle dalle orecchie!". Avevo gli occhi chiusi, l'orecchio mi diceva da solo che era lei, ma il pensiero è andato subito alla Maestra, la mia maestra di canto preferita :) che me lo ripete da cinque anni a questa parte. Che dire? Due corpi e un'anima sola!
Oggi alla fine mi scopro con un nuovo bisogno: un'ora alla settimana in cui il mio bacino, la mia schiena, le mie braccia si muovono sotto sforzo e magicamente si sciolgono riprendendo vita. E se malauguratamente mi tocca perdere la lezione mi ritrovo a cercare disperatamente un nuovo buco in settimana per recupare (il prossimo martedì alle 7.30 del mattino per esempio) perchè se salto una settimana, quella dopo appena mi sdraio sul tappetino per iniziare il mio riscaldamento sento la colonna vertebrale che si rifiuta di cedere, la zona lombare rigida, mi sembra di aver perso tutta la consapevolezza acquisita, anche se poi non è così.
Insomma, mi fa stare bene.
E come tutte le cose che mi fanno sentire così, a questo punto sta diventando un appuntamento imprescindibile, un'altra coccolina che mi faccio per completarmi la vita.
Scoprendo che - ancora una volta - aggiungo ricchezza alla mia anima senza sottrarre niente al resto.
Lo dimostra il fatto che sono stata capace di andare a ballare, rientrare alle 4.30 del mattino ed essere alle 10.30 pronta per la mia lezione di recupero! E sentirmi così soddisfatta dopo per essere riuscita a fare tutto quello che volevo.

E se qualcuno pensasse ancora che lo Yoga è noioso o poco dinamico, vi invito a provare la posizione del "cane che si stira dinamica per le braccia", la mia prossima sfida!

martedì 7 febbraio 2012

C'E' SEMPRE TEMPO PER UNA CUFFIA...


Questa volta è per Gianni, il marito di un'amica.
Anche questa volta il pattern l'ho deciso io, visto che lui voleva una cosa semplicissima senza disegni o ghirigori.

Ho montato 92 maglie.
Lavorato in circolare a coste 2/2 per 4 cm
Lavorato poi a maglia rasata per altri 7 cm
A questo punto ho iniziato le diminuzioni.

Ho diviso le maglie in 4 posizionando 4 segnamaglie (ottenute con pezzi di filo per non interferire con il cashmere lavorato con i ferri 3,5 creando buchi troppo grossi).

A questo punto ho iniziato ad alternare i ferri con le diminuzioni con ferri a maglia rasata senza diminuzioni.
Ferro con le diminuzioni: 2 maglie diritte insieme, lavorare a dritto fino a 2 maglie dal segnamaglia, passare una maglia dal ferro sx al dx senza lavorarla, lavorare la successiva, accavallare la maglia non lavorata su quella lavorata, passare il segnamaglia e ripetere altre 3 volte nello stesso modo (ottenendo così 8 diminuzioni per ferro). Questa seconda diminuzioni in particolare è l'accavallata semplice ed è più difficile da spiegare che da fare...

Comunque sono andata avanti fino ad avere 12 maglie, poi il solito aghetto che si infila nelle maglie ancora aperte, tira tira tira e nascondi la codina.

Un'ultimo pensiero dedicato al filato: Kasmir comprato da Canetta. Un bel filato, molto prezioso che ha reso parecchio. La cuffietta in questione pesa 20 gr!
E fidatevi: è straordinariamente morbida.

Ah si, era un altro WIP! :)))

sabato 4 febbraio 2012

KNITTARE PORTA VIA LE PREOCCUPAZIONI?

Speriamo di si...
Mi sono fatta un cappellino bello caldo ispirato al collo di Donna Galletta che avevo già fatto per la mia trasferta a Berlino.
Questo è lavorato sempre su una combinazione di 13 ferri (12 a maglia rasata e uno "lavorato") e la parte lavorata è data da 5 combinazioni da 14 maglie.
La prima lavorazione prevede 5 md, 2 punti tuck, 7md.
La seconda combinazione è invece data da 12 md e 2 punti tuck.
In entrambi i casi ripetuti 5 volte visto che ho montato 70 maglie.

Vediamo se riesco a riepilogare in modo più ordinato...
1-6: maglia a legaccio, a vostra scelta se lavorare subito in circolare e quindi fare un ferro a dritto e uno a rovescio o se lasciare in piano e fare sei ferri dritti girando il lavoro.
7-18: maglia rasata, a questo punto è meglio essere già in circolare e fare solo diritti che si va velocissime
19: ferro lavorato con la prima combinazione (5md, 2pt, 7md) ripetuta 5 volte
20-31: maglia rasata come sopra
32: ferro lavorato con la seconda combinazione (12md, 2pt) ripetuta 5 volte
33-44: maglia rasata
45: ferro lavorato con la prima combinazione (5md, 2pt, 7md) ripetuta 5 volte

A questo punto sono ritornata alla maglia legaccio e ho iniziato le diminuzioni.

Ho deciso di diminuire 10 punti ad ogni ferro ma solo sul dritto, i ferri rovesci li ho lasciati allo stesso numero di punti.

Quindi:
1) 10 md + 2 diminuzioni ripetuto 5 volte (totale 60 maglie)
2) 60m rovescio
3) 8 md + 2 diminuzioni ripetuto 5 volte (totale 50 maglie)
4) 50m rovescio
5) 6 md + 2 diminuzioni ripetuto 5 volte (totale 40 maglie)
6) 40m rovescio
7) 4 md + 2 diminuzioni ripetuto 5 volte (totale 30 maglie)
8) 30m rovescio
9) 2md + 2 diminuzioni ripetuto 5 volte (totale 20 maglie)
10) 20m rovescio

A questo punto per chiudere ho tagliato il filo e passato la coda con un ago in tutte le maglie aperte passandole dal ferro alla codina di filo. Tira tira tira, fai un bel nodino e poi nascondi la coda.

Finito!

martedì 31 gennaio 2012

UN COMPLEANNO SPECIALE!

Tanta gente mi chiede "come fai a fare amicizia su internet?" con un po' di stupore e un po' di incredulità.
Io sono sempre partita dai miei interessi: li condivido nei forum a tema, qui nel blog, un po' su fb...
E trovo tanta gente disposta a condividere.
A volte il contatto si ferma a quello, a volte invece scopri affinità in più, provi ammirazione, voglia di conoscere dal vivo...
Così sono arrivata ad Emma: giravo per Ravelry, guardando schemi a destra e a manca, e ogni volta che sceglievo un tag arrivavo sempre ai suoi modelli, alle sue linee creative ma allo stesso tempo pulite, al suo gusto per la lana e i colori. Da qui ho iniziato a seguire anche il blog e ci ho trovato pensieri positivi, un sorriso sempre pronto, la dolcezza che traspare da ogni parola insieme ad una praticità e un'energia a cui è impossibile resistere.
La voglia di conoscerla era tanta, le occasioni poche ma la scorsa primavera ho approfittato di una sua gita a Carate per andare a salutarla e portarmi a casa lo schema del suo spring shawl che ho regalato alla mia mamma.
Io vado ad istinto, a volte prendo delle cantonate pazzesche, ma in questo caso ho trovato di fronte a me proprio la persona che mi aspettavo ed è stato un vero piacere.

Ed è per questo che oggi le faccio gli auguri anche da qui: per il puro piacere di farglieli in questo compleanno un po' speciale (anche l'anno di nascita ci avvicina!) e per ringraziarla pubblicamente per il piacere che elargisce condividendo con noi le sue idee.

Ma lei è generosa e invece di mettersi a ricevere regali, ne fa uno a noi "amiche di maglia e lana".
Se volete sapere di che si tratta, cliccate proprio QUI!

E di nuovo tanti auguri, Emma!

domenica 29 gennaio 2012

OGNI TANTO SERVE

Non sempre, ma ogni tanto ho bisogno di fare cose semplici e veloci per gratificarmi un po'.
Questa volta girando tra i post di maglia-uncinetto.it ho trovato questo.
L'aspetto stropicciato della lavorazione mi piace moltissimo, incuriosita mi sono messa all'opera con questo gomitolo di tosh merino di madelinetosh nel colore "nostalgia".
Ho fatto alcune modifiche rispetto al modello: ho montato 100 maglie al posto di 120 e quindi ridotto la combinazione da ripetere a 20 punti anzichè 22 (la prima volta 2md, 3 tuck stitches, 15md; la seconda volta 12md, 3 tuck stitches, 5md). Non so se ci aggiungerò la cravatta, per ora va bene così.
L'effetto finale è assolutamente meritevole (me lo dico da sola...), ora si tratta di resistere fino a Berlino per indossarlo ;).
Due parole sulla lana usata? E' sicuramente pregiata e di qualità, ma un po' troppo "worsted" per i miei gusti. L'ho comprata insieme alla Malabrigo Rios usato per la cappa di Emma appena finita, ma per i miei gusti personali non c'è paragone: la tosh è più libera, la fibra si apre durante il punto, ogni tanto fa incastrare la punta...
Questo per quanto riguarda la lavorazione.
La sensazione della trama una volta lavorato però... ne vale assolutamente la pena!

martedì 24 gennaio 2012

MI FACCIO QUASI PAURA...

Sarebbe la prima volta che riesco a mantenere i miei propositi...

Che mi dite di questo?
Il modello si chiama "Sfumature" e lo aveva creato Emma Fassio per il workshop "In Worsted" di Novembre a Carate Brianza.
Ha un particolarissimo motivo di trecce che inizia con una e si demoltiplica fino ad averne 4, davvero intrigante.

E volete sapere della lana? Una meraviglia di Malabrigo Rios con sfumature che ricordano i fondali marini lontani da Milano migliaia di chilometri (il colore si chiama "Aguas", guarda un po'...).
E' un modello facile e divertente: in quella bellissima giornata di novembre avevo fatto solo 27 ferri perchè ero troppo presa da chiacchiere e lane varie, poi a casa avevo il mistery da portare avanti, i regali di Natale da cominciare... e così è rimasto nel borsone fino alla scorsa domenica.
Nel pomeriggio ho ripreso in mano il tutto e all'ora di coricarmi ero arrivata già alle 4 trecce.
Stasera gli ultimi punti, le poche codine e la prima fotografia (al solito flashata troppo).
Prometto di fotografarlo meglio con il sole.
Magari a Berlino... :)

domenica 22 gennaio 2012

AVANTI COSI'!

Altri 2 lavori che avevo in coda e che ho completato questa mattina approfittando della tosse del Topolino che ci consiglia un po' di vita casalinga e della luce del che entra così benevolmente dalle finestre la mattina.

Il primo è un regalo per il figlio di un amico. Il piccino è nato a novembre, ma già la mia intenzione era quella di regalare un capo primaverile.
Per questo ho scelto la Grignasco Springfield per questo Gartner Yoke.
Modello semplicissimo e veloce, perfetto per chi è alle prime armi con la lavorazione top-down.

Il secondo invece è stata la mia croce e delizia dal 1 dicembre 2011.
Si decide di partire tutte insieme con il gruppo KAL from Italy e all'inizio era davvero lanciatissima e con l'ambizioso obiettivo di finirlo in tempo per Capodanno e indossarlo con tubino nero, scarpe coordinate e smalto abbinato.
E invece l'ho finito solo oggi, in tempo per indossarlo alla convention di Berlino!!!
Il modello si chiama Peasy e non è difficilissimo, ma devo ammettere che per la prima volta in Ravelry ho incontrato un pattern davvero scritto male, il che ha complicato un modello di per sè sfidante ma assolutamente abbordabile.
La parte incasinata riguarda il pannello lace che si combina agli aumenti per lo yoke declinati nelle varie taglie (mentre il lace rimane sostanzialmente identico).
Ne sono uscita solo riscrivendo le istruzioni e combinando aumenti e lace in un unico schema.
Molto soddisfatta comunque del risultato (anche se lo vedete qui ancora da svaporare/lavare e stirare).
Però quanto meno ho già tirato dentro tutti i fili e attaccato i bottoni (che qui non si vedono ma sono neri lucidi con un piccolo filo argento di decoro)
Ed ora...
Eh, il dopo è sempre un po' così.
Non so perchè ma vivo sempre un attimo di sconforto nel riporre gli strumenti e portare avanti qualcosa di diverso.

Credo che continuerò (sempre in ottica Berlino) con il completamento di questo.

domenica 8 gennaio 2012

MANTENERE I PROPOSITI



Eccomi qui! Primo WIP finito!
Si tratta dei mezzi guanti "Lolly Willowes" anche se un po' rivisitati sia per la lunghezza che per la finitura laterale (pochi bottoni!).

Ho scelto - ancora un anno fa - la Rowan Lima per questo progetto. E' un filato decisamente strano, fatto a treccina tubolare, e devo dire che lo trovo ideale per l'uncinetto tunisino perchè da un effetto interessante.
Non so se funziona allo stesso modo con i ferri, mi sento di escluderlo per l'uncinetto tradizionale.
C'è da dire che ha una effetto al tatto davvero splendido e sicuramente è perfetto per guanti e mezziguanti.
Purtroppo rende davvero molto poco (anche perchè la lavorazione con il tunisino "mangia tanto"): 2 gomitoli per 2 mezzi guanti!
Comunque il risultato finale mi è piaciuto ed è stato apprezzato dalla destinataria.

In coppia è partito questo:
Si tratta dello Unit Hat di Emma Fassio.
Modello facile e interessante, carino nella lavorazione e nel risultato.
Anche per questo modello ho scelto una Rowan, questa volta una Cocoon.
Un po' pelosina per i miei gusti, ma anche in questo caso la sensazione tattile è davvero straordinaria.

Insomma, le Rowan che sto provando dal punto di vista della lavorazione non mi entusiasmano, ma sono poi differenti e sicuramente originali nel colore e nelle filature.
E decisamente di qualità.

sabato 7 gennaio 2012

GLI SVEDESI SONO SEMPRE AVANTI


Quante volte sfoglio e leggo e rileggo le didascalie del catalogo ikea
Oggi a pagina 46 ho scoperto una cosa che mi ha fatto subito sorridere e quasi venire la voglia di correre subito in negozio a comprare questo "EKTORP BROMMA Poggiapiedi contenitore".
La didascalia recita: "E' comodo poter accedere alla cesta per la maglia senza doverti alzare dalla tua sedia preferita", con tanto di gomitoli stipati nel contenitore... grandi!
Per la cronaca, all'ikea sono andata (per questo sfogliavo il catalogo stamattina) ma l'acquisto non è stato fatto.
E questo solo perchè non ho trovato un colore della fodera che potesse stare bene con l'attuale divano!!!